Il Mio Nome è Rom
Tre Storie di Donne
Il documentario vuole affrontare i temi della discriminazione, dell’identità e dell’emancipazione a partire dal punto di vista di alcuni giovani attivisti Rom. Uomini e donne che vivono in paesi e situazioni diverse, ma tutti animati dal desiderio d’integrazione e di superamento degli stereotipi che impediscono il riconoscimento dei diritti umani di questo popolo
Regia
Piero D’Onofrio
Soggetto e sceneggiatura
Natascia Palmieri
Direttore di produzione
Barbara Meleleo
Fotografia
Antonello Sarao
Sandro Bartolozzi
Montaggio
Matteo Ridolfi
Riprese e suono
Enrico Montagna
Alexandru Miron
Giorgio Russo
Mixage
Riccardo Cimino
Musiche
Ala Bianca
Una produzione
Clipper Media
con la collaborazione di
Centrul de Resurse pentru Educatie
Fakali – Federacion Andaluza de Mujeres Gitanas
Fondazione Romanì Italia.
Marinela, ventenne rom rumena cresciuta in Italia, ha negato per molto tempo la sua appartenenza etnica dopo aver subìto la discriminazione. Il ritorno in Romania, per il matrimonio del cugino, diventa per lei occasione di ricerca interiore da cui esce rafforzata.
E’ qui che incontra Izabela, una giovanissima rom che, assieme al padre, è impegnata nel recupero di testimonianze di sopravvissuti al tragico evento delle deportazioni in Transnistria. Mentre ricostruisce la storia del suo popolo, Izabela si impegna nelle comunità rurali per promuovere l’educazione scolastica delle donne.
Dall’incontro tra Marinela e Izabela nasce un’amicizia fondata sulla condivisione di valori e sogni che le porta in Spagna, dove l’emancipazione culturale dei gitani, in particolare delle donne, ha favorito la nascita di un associazionismo intraprendente ed efficace. Qui, Tamara e altre attiviste coinvolgono Marinela e Izabela nelle attività che portano avanti ogni giorno per l’integrazione sociale e il rispetto della diversità.
Il documentario è un viaggio nella memoria e nell’identità del popolo rom, ma anche nella sua volontà di riscatto dalle persecuzioni subìte, attraverso lo sguardo e le storie delle tre giovani protagoniste, che lasciano intravedere un possibile percorso d’emancipazione della più grande minoranza etnica d’Europa.